Al Collegio San Giuseppe di Torino un incontro interreligioso organizzato dagli Ex-alunni

Il 15 gennaio l’Associazione Ex Alunni dell’Istituto La Salle di Torino ha organizzato nel Teatro del Collegio San Giuseppe un Incontro Interreligioso.

All’incontro erano presenti l’ex-alunno Prof. Daneo, promotore dell’incontro e moderatore, l’ex-alunno Teologo e Psicologo Prof. Don Ezio Risatti, il Segretario Nazionale di Religions for Peace Prof. Luigi De Salvia, il giovane musulmano Ibrâhîm ‘Abd an-Nûr e Bruno Portigliatti, Presidente Onorario dell’Unione Buddhista Europea e Direttore Centro Buddhista di Informazione Italiano.

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Il tema, “Accogliamoci l’un l’altro: dalla Paura alla Fiducia”, date le cronache degli ultimi tempi, si presentava di grandissima attualità. Affrontato dagli oratori da prospettive diverse si è arrivati a conclusioni da tutti e dal pubblico in sala perfettamente condivise.

Don Ezio Risatti ha dato al suo intervento un taglio prettamente psicologico. Nell’ordine naturale, ha spiegato, ogni “diverso”, ai fini del raggiungimento di un accordo, rappresenta una fatica. Il motivo è: chi è nel giusto? Io o lui? Nell’altro noi vorremmo vedere l’immagine di noi.

E nel campo della religione si aggiungono alcune complicazioni. Non considerando chi giustifica la violenza nel nome di Dio, tutti incontreranno il Dio in cui hanno creduto e diranno: “È proprio lui, è proprio quello in cui ho sempre creduto, anzi, è perfino meglio di quanto credessi”.

Il Presidente Onorario dell’Unione Buddhista Europea ha aperto il suo intervento con le parole, incise su pietra, dell’Imperatore Aśokha della Dinastia Maurya che regnò sull’India dal 270 al 236 a.C: “È la medesima vita ad animare tutti gli esseri viventi e l’aggressione di uno di questi equivale ad aggredire se stessi. Al contrario quando un solo essere giunge all’Illuminazione ne trae vantaggio il cosmo intero. Lo strumento fondamentale è l’esercizio della compassione che consente l’accoglienza e le cure dello straniero così come di ogni essere vivente”.

A conclusione le parole di Sua Santità il XIV Dalai Lama: “Il mio messaggio per tutti è l’amore del prossimo, la bontà e la compassione. Si tratta, io credo, del punto essenziale e universale predicato da tutte le religioni… Noi possiamo stabilire un’armonia tra tutte le tradizioni spirituali sulla base di quei tratti comuni che sono l’amore, la bontà e il perdono. Insisto molto su questo punto per il quale dedico molte delle mie energie”. Accogliere vuol dire aprire le porte, vuol dire accettare senza riserve e solo l’amore può fare tanto.

Molto atteso, per ovvi motivi, l’intervento del Rappresentante dell’Islàm che, fin dalle prime parole ha catalizzato l’attenzione del pubblico con la chiarezza del linguaggio e la profondità dei contenuti, senza mai cedere a una facile polemica, sviluppando invece idee che con cenni di assenso oratori e pubblico dimostravano sovente di condividere.

Secondo il Segretario Nazionale di Religions for Peace un buon punto di partenza per intendersi evitando i “disastri” che le religioni hanno provocato nel passato, è trovare una “grammatica comune” nel pluralismo delle religioni. L’accoglienza è come una liberazione e sarà facile accogliere l’altro se si saprà avere un vero rapporto con l’Altro.

Fr. Raffaele Norti

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